domenica 28 gennaio 2018

SOLIDARIETA' AI CURDI IN PIAZZA GARIBALDI

Sabato pomeriggio si è tenuta in Piazza Garibaldi una manifestazione di solidarietà ai curdi di Afrin (nel nord della Siria) vittime di un'aggressione militare da parte dell'esercito turco che utilizza, tra l'altro, carri armati Leopard, venduti a Erdogan dalla Germania.
Scrive la Rete Kurdistan Parma:  Attacchi aerei della Turchia colpiscono Afrin, una città curda nel nord della Siria, uccidendo e ferendo molti civili non solo curdi, anche cristiani, arabi e tutte le altre entità in Afrin sono sotto un pesante attacco della Turchia. 





L’aggressione turca contro i popoli di Afrin è un crimine contro l’umanità; non dai crimini commessi dall’ISIS iniziare un attacco militare in una regione che non ha ha attaccato è un crimine di guerra jet turchi hanno preso di mira 100 obiettivi in aree civili a Afrin e sono rimasti uccisi almeno 6 civili e 1 combattente delle YPG (Unità di Difesa del Popolo) e 2 delle YPJ (Unità di difesa delle donne) sono caduti martiri negli attacchi turchi di sabato su Afrin. Come risultato dell’attacco sono rimasti feriti anche diversi civili, .
Il conflitto interno in Siria, che dura da sette anni si è trasformato in una guerra internazionale che è risultata nell’uccisione di migliaia di persone e ha creato milioni di profughi, si stava quasi avvicinando a una conclusione. Il governo turco sotto la guida di Recep Tayyip Erdogan, insieme a Al Qaeda (Heyet Tahrir El Şam), ISIS e con altri gruppi Salafiti ora ha iniziato un’operazione militare verso Afrin, una città curda (cantone) nel nord della Siria. 
Né il cantone di Afrin, né le altre regioni del nord della Siria hanno mai attaccato o minacciato di attaccare la Turchia o altre regioni curde del nord della Siria. Di fatto la Turchia ha costantemente minacciato e attaccato villaggi e località per diverse volte negli ultimi anni. 
L’aggressione della Turchia contro i curdi a Afrin è un palese crimine contro l’umanità; non diverso dai crimini commessi da ISIS. L’ONU e la Comunità Internazionale hanno un obbligo morale e di solidarietà per proteggere il suo più affidabile partner nel difendere l’umanità e nella lotta per la democrazia.
Chiediamo a tutte le aree democratiche e all’opinione pubblica di esprimere solidarietà con il popolo curdo e gli altri popoli della regione e di protestare e condannare l’invasione genocidi della Turchia.
Chiediamo alle Nazioni Unite, alla Comunità Internazionale e alla colazione globale anti-ISIS di entrare in azione per fermare immediatamente questi attacchi. Questi attacchi sono diretti contro centinaia di migliaia di persone a Afrin.
Chiediamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di entrare in azione al più presto per formare zone di sicurezza nel nord della Siria o all’Est del fiume Eufrate e nelle zone occidentali. Questo porterà ad una soluzione della crisi siriana all’interno della cornice di una legittimità internazionale. Il silenzio della comunità internazionale di fronte a questi attacchi legittimerà una pesante violazione dei diritti umani fondamentali.

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