«È l’unica
prospettiva per il nostro presente e il nostro futuro. Per questo sostengo
Potere al Popolo: il resto è un gioco delle parti trito e consunto».
Alle 18.00 di giovedì scorso, la sala della
Giovane Italia ha esaurito tutti i posti a sedere e decine di persone decidono
comunque di rimanere in piedi per ascoltare le parole di Moni Ovadia.
L’attore,
drammaturgo e scrittore fa tappa a Parma, prima dello spettacolo in programma qualche
ora dopo a Fidenza, per portare il suo sostegno alla nuova lista di movimento e
ai cinque candidati di Parma (Andrea Bui, Margherita Becchetti, Stefano
Carosino, Emilio Rossi e Nicoletta Ariosi).
Un discorso a braccio di oltre
un’ora in cui Ovadia non usa mezzi termini e non fa sconti a nessuno: dai
moderati che vogliono mantenere lo status quo ai nuovi fascismi. I tanti
applausi, a quella che qualcuno ha definito poi una vera e propria lectio magistralis, sono gli applausi
dei disillusi che hanno ritrovato un motivo per tornare a votare.
«Anch’io
avevo deciso di non votare – dice Ovadia – come ormai faccio da anni: sarei
andato al seggio perché è mio diritto, ma non avrei votato perché nessuno mi
rappresentava. Poi ho conosciuto Potere al Popolo e mi sono convinto
immediatamente che fosse non solo l’unica forza politica in cui riconoscersi,
ma un movimento per cui esporsi in prima persona.
Finalmente la grande risorsa
di energia che sono i centri sociali e i movimenti in Italia ha deciso di
uscire da quella chiusura ideologica per cui candidarsi era visto come un
tradimento. E così ora possiamo davvero puntare a una reale trasformazione
della società».
..Altra "banda" di "Bolscevichi, comunisti"..In cerca di "Super Stipendio e Vitalizio"..Come prima, peggio di prima.!!! Basta "partiti e cazzate"...
RispondiEliminaquesto ha capito tutto! :-)
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