martedì 23 ottobre 2018

MALL CONTRO AEROPORTO A BAGANZOLA: LA GUERRA DEI MOSTRI


Costruire un enorme centro commerciale vicino alla pista di atterraggio di un aeroporto non è una bella idea. Non sembrava così difficile arrivarci ma ci sono voluti un bel po' di anni perché il problema, che sembrava sollevato solo dai soliti contestatori che vogliono fermare il progresso, venisse preso in considerazione da qualcuno. Non dalle istituzioni politiche però, che troppo devono o vogliono piegarsi agli interessi privati, ma da un intervento della magistratura inquirente. 

Il cosiddetto "mall" di Baganzola,  a ridosso di Parma, dove il termine, naturalmente importato dagli Stati Uniti, indica un centro commerciale ancora più grande di tutti gli altri centri commerciali esistenti, è stato fermato, in fase di costruzione, dalla PM Paola Dalmonte e dal GIP Mattia Fiorentini.  Qualche giorno fa sono arrivati sul cantiere i finanzieri e hanno sigillato tutto.

Per quanto risulta dalle cronache di stampa, che normalmente fanno eco alle convinzioni dei magistrati, l'ENAC (l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) avrebbe deciso di ampliare la zona di rispetto dell'aeroporto di Parma, quella dove non si possono costruire strutture che richiamino troppe persone. Una parte del mall, autorizzato nel 2006 dall'allora Giunta comunale di centro-destra, sarebbe finito dentro l'area di sicurezza. 

L'attuale Giunta comunale, non avrebbe recepito la variazione introdotta dall'ENAC e pertanto, sembra di capire dall'interpretazione degli inquirenti, avrebbe voluto favorire i proprietari del costruendo mall. Saremmo quindi in presenza di uno scontro tra interessi contrapposti (sostenitori dell'aeroporto da un lato, proprietari e costruttori del mall dall'altro) con un intervento a gamba tesa della magistratura. Quest'ultima ha preso le mosse da una denuncia, più che legittima, della Lega Ambiente e di altre associazioni.

A prescindere dalla vicenda giudiziaria, che potrebbe protrarsi per anni, ci sono in ballo sia implicazioni politiche che consistenti interessi economici. E' improbabile che questi se ne stiano a guardare mentre se ne vanno in fumo consistenti investimenti e aspettative di lauti profitti. Il diritto a costruire il mall è stato ottenuto in cambio di altri interventi di interesse pubblico effettuati dal privato. E' uno dei tanti effetti deleteri di una logica di politica urbanistica ormai dominante, nella quale anziché far prevalere l'interesse collettivo, si lascia mano libera al costruttore in cambio di qualche contropartita, giustificata dal fatto che altrimenti gli enti pubblici non hanno soldi.

Nel caso specifico siamo di fronte ad un dato paradossale, nessuno dei due "mostri" sono veramente necessari alla città. Nel caso del mall si prosegue su una strada di mega strutture che producono inquinamento e desertificazione degli spazi cittadini. Basta girare per alcune strade del centro o delle periferie per vedere una lunga successione di negozi chiusi, spesso inutilmente in vendita da anni. La città si impoverisce di relazioni umane e il degrado si accelera in modo esponenziale. La ricchezza viene sempre più concentrata in poche mani.

Dal canto suo, l'aeroporto ha ingoiato ormai una notevole quantità di soldi pubblici, che avrebbero potuto trovare migliore utilizzo, senza mai riuscire a "decollare". Si vorrebbero buttare altri milioni di euro dei cittadini, nella vaga speranza che possa svilupparsi il traffico dei "cargo" (i voli commerciali).

L'impatto delle due strutture sul territorio di Baganzola, sarebbe enorme in termini di inquinamento, rumore, traffico e chi più ne ha più ne metta. Sulla questione Rifondazione Comunista aveva già lanciato l'allarme quasi un anno fa:

Si tratterebbe, scriveva il PRC, "di un' intollerabile nuova colata di asfalto e cemento sulla campagna, su un territorio che a breve distanza ha già subito la ferita della Tirreno-Brennero, monumento all’imbecillità, la cui inutilità è pari soltanto al pesante danno ambientale. 
Si aggiunga poi che, sempre a ridosso di Baganzola, è prevista la costruzione di un gigantesco centro commerciale, tra i più grandi della regione: 500.000 metri quadri tra il centro commerciale e l’ampliamento/riconversione dell’ aeroporto con le conseguenti strutture di stoccaggio delle merci. Il traffico di automobili e camion sarebbe massacrante. 
Inoltre la pista dell’aeroporto si avvicinerebbe ulteriormente al centro abitato di Baganzola, mentre già ora si guarda con preoccupazione agli aerei che in fase di atterraggio sorvolano le case a distanza di poche decine di metri. E la fascia oraria dei decolli e degli atterraggi si estenderebbe alle ore notturne."
Qualunque sia il "mostro" che vincerà a rimetterci sarà la città tutta.

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