mercoledì 17 ottobre 2018

FASCISTI A PARMA: E’ PASSATO QUASI UN SECOLO MA GLI BRUCIA ANCORA



I gruppi neofascisti italiani hanno una vera attrazione per Parma. Non si scordano che questa è la città di Picelli e delle barricate del ‘22. La città che, mentre tanta da parte del Paese doveva piegarsi alla violenza delle squadracce, i fascisti li cacciava a pedate nel sedere.

Per questo per loro è tanto importante venire a Parma, installarsi, radicarsi. Per cercare di cancellare quella che loro sentono, giustamente, come una grande vergogna. Ma ciò di cui devono vergognarsi è, in realtà, molto altro: come allora hanno il culto della violenza e l’odio della democrazia; come allora sono razzisti e pronti a prendersela con i più sfruttati, i più deboli; come allora vogliono dare la caccia a tutti coloro che si battono per la giustizia e l’eguaglianza.

Proprio in questi giorni alcuni dei loro capi vengono a presentarsi nella nostra città. Sappiamo che dove si muovono portano aggressioni, violenza, disordine e inciviltà. E’ stato così di recente a Bari dove hanno aggredito dei manifestanti antifascisti e una parlamentare europea di Rifondazione Comunista. Ma è solo un episodio tra i tanti. Non di rado vanno a braccetto con gruppi di malavitosi.

Per questo in questi giorni occorre dimostrare la più grande attenzione perché le sedi popolari, le istituzioni democratiche siano messe al sicuro dall’azione di questi personaggi. Oggi si sentono più forti, non perché abbiano più consenso, ma perché a presidiare il Ministero dell’Interno c’è qualcuno che su molti temi la pensa come loro e che li attrae come mosche.

E’ un appello che rivolgiamo a tutti i sinceri antifascisti, ma anche alle istituzioni perché esercitino la massima vigilanza contro costoro. Non solo in questi giorni, ma in modo permanente. Va impedita l’azione di squadracce che si muovono nei quartieri, con il pretesto di contrastare un degrado certamente reale, ma che sono solo fonte di intimidazione e di minacce verso i cittadini.

Chiediamo innanzitutto l'impegno del Sindaco Pizzarotti. Bene aver dato attuazione alla decisione di vietare l’uso di sedi pubbliche a chi non accetta il principio Costituzionale che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista. E anche per questo chiediamo lo scioglimento di queste organizzazioni.

Come sempre il Partito della Rifondazione Comunista è  in prima fila nell’azione antifascista. Sappiamo che un antifascismo solo rituale non è efficace. Essere coerentemente antifascisti vuol dire anche battersi per i diritti sociali e civili, contro il razzismo, contro l’espropriazione della democrazia da parte della oligarchie economico-finanziarie.

CHIEDIAMO LO SCIOGLIMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI FASCISTE COME PREVISTO DALLA COSTITUZIONE



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