Il neo-Rettore dell'Università di Parma aveva preparato una passerella elettorale per la Ministra Fedeli, in cerca di voti in Emilia-Romagna, ma la festa è stata rovinata dalle proteste di coloro che stanno pagando per gli effetti delle sue politiche.
Per questo gli accessi alla sede centrale dell'Ateneo sono stati blindati da poliziotti e carabinieri in gran numero. Nelle strade circostanti c'erano in prima fila le maestre che rischiano il licenziamento dopo aver scontato anni di precariato.


I manifestanti, provenienti anche da fuori Parma e sostenuti dalle organizzazioni sindacali di base (USB, CUB, SGB), si sono dati appuntamento in piazza Garibaldi. Nel tentativo di far sentire la loro voce alla Ministra si sono diretti verso la vicina sede centrale dell'Ateneo, ma hanno trovato a fermarli un fitto cordone di polizia.
Al termine della cerimonia, la Fedeli ha incontrato una delegazione delle maestre diplomate magistrali, insieme ad un rappresentante degli studenti e a un ricercatore. Alle prime non ha fornito alcuna garanzia per il futuro. Ai secondi ha vantato una presunta svolta nelle politiche del Governo nei confronti dell'Università.

Presente in piazza anche "Potere al Popolo". "Sulla vertenza delle maestre e sull'alternanza scuola-lavoro è stato detto tanto - ha spiegato Margherita Becchetti candidata di PaP - e non mi sento di aggiungere nulla: condivido ogni parola. Questa è l'ennesima dimostrazione di come la nostra classe dirigente considera l'istruzione. Vorrei solo aggiungere che l'obbiettivo dell'Università per tutti è stato oggi sostituito dall'Università-azienda, nella quale le retoriche del "merito" e della "valutazione" fanno da padrone. Ma il merito senza uguaglianza non è merito è privilegio. Contro tutto questo, ribadiamo con forza che l'Università deve essere per tutti e che a chi ci lavora devono essere riconosciuti diritti e salari adeguati".
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