domenica 7 gennaio 2018

PIZZAROTTI PROMETTE E NON MANTIENE, HA GIA' IMPARATO LA SCALTREZZA DEL POLITICANTE?

ArtLab interviene con un proprio documento sulla politica urbanistica di Parma e sulle scelte della Giunta Pizzarotti. Si tratta di una lettura critica che richiama le posizioni recentemente assunte dalla maggioranza di "Effetto Parma" sulla questione dell'Aeroporto di Baganzola e sul via libero all'ennesimo centro commerciale tra Via Baganzola e Via Reggio. Ne riportiamo uno stralcio. Il testo integrale è sulla pagina facebook di ArtLab.


Il documento prende le mosse da una recente dichiarazione di Pizzarotti riportata da Repubblica, nella quale il Sindaco dichiara: 

‘’Serve una politica capace di affrontare i problemi, anche quelli più difficili, piuttosto che fare proclami che poi si infrangono contro la realtà di ogni giorno. La politica deve tornare ad essere il luogo dove il realizzabile viene pianificato, e non la terra delle promesse, solo così potremo riavvicinare i cittadini alla cosa pubblica".
"Partiamo da questa frase - scrivono a ArtLab - per sviscerare una realtà che ai nostri occhi sembra stridere con la dichiarazione riportata. 
Partiamo per esempio dai proclami elettorali, questa volta quelli con cui Pizzarotti ed Effetto Parma hanno vinto le elezioni nel 2017. Sul programma politico troviamo scritto:
‘’ Come può esserci qualità urbana senza tutela dell’ambiente? Grazie al nuovo Piano Strutturale Comunale 2030, recentemente adottato in Consiglio comunale, per la prima volta nella sua storia la città sarà orientata non all’espansione ma alla rigenerazione urbana, convogliando le energie edilizie verso la riqualificazione dell’esistente e retrocedendo ad uso agricolo 4.000.000 mq di terreno destinato alla cementificazione. Col nuovo PSC Parma sposa la sicurezza sismica e idrogeologica, l’efficienza energetica e dei servizi, il decoro. 
La fine dell’espansione urbana segnata dal nuovo PSC vuol dire innanzitutto uno sviluppo della città interno e sostenibile, un potenziamento delle infrastrutture in termini di efficienza dei collegamenti e velocità dei trasporti. Il nuovo PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) segna un punto di svolta e delinea una Parma più Europea, meglio collegata dentro e fuori dal tessuto urbano, che incrementa ulteriormente il trasporto pubblico e le alternative a impatto zero a mezzi su gomma.’’
In questo caso siamo davanti a proclami elettorali o a verità? Le recenti questioni cittadine sembrano far propendere per la prima ipotesi. (...)

Il 19 dicembre il consiglio comunale vota per la realizzazione di un nuovo centro commerciale, piccolo piccolo, solo 33900 metri quadri di superfici di vendita, con cinema multisala, negozi ed uffici, tra strada Baganzola e via Reggio (ex Salvarani): uno strano modo, forse un metodo avveniristico che non ci è dato comprendere, per tutelare l’ambiente e diminuire la cementificazione. Oltretutto, queste scelte sembrano essere anche in contrasto con altri proclami elettorali, quelli in cui Effetto Parma dice di star sviluppando un piano strategico per la rinascita del centro storico, a fianco dei piccoli commercianti.

Ma i problemi non finiscono qua; lo stesso giorno in consiglio comunale si è parlato anche di aeroporto, facendo trapelare come la decisione di costruire un aeroporto cargo sia ormai l’unica possibilità alla quale il comune, detentore di 5% delle quote, non si può opporre. Anche in questo caso, la storia si ripete: da una parte la giunta si mostra impotente come precedentemente fatto nel caso dell’inceneritore, e dall’altra disillude nuovamente le promesse elettorali. 

Un progetto del genere - scrive il neonato comitato No cargo - porterebbe sulle strade di Parma TIR in transito dalle 23 alle 4 del mattino, oltre ad aumentati ‘’impatti acustici’’ e agli ‘’effetti ambientali generati dall'aumento di traffico veicolare’’. Lo stesso Pizzarotti è sembrato piuttosto impacciato nel tentativo di difendere questa scelta, spiegando in modo confuso come in realtà questi TIR passerebbero comunque da Parma, in direzione Malpensa (https://video.repubblica.it/…/camion-da-e-per…/292781/293393). (...)

Su queste due questioni principalmente aggiungiamo (e non lo facciamo per trovare una scusante alle scelte fatte da Effetto Parma) che il PD ha anche forti responsabilità, dato che il partito alla guida della regione e del paese ha influenzato con le sue scelte la costruzione e la attuale gestione dell’inceneritore e dato che dalla regione sono stati promessi fondi a fronte di un progetto credibile per il rilancio dell’aeroporto.

I parmigiani sembrano subire le scelte della giunta in diverse circostanze nonostante (e ancora parliamo di proclami) questa avesse promesso di interagire in modo attivo con la cittadinanza, richiedendo pareri che potessero influenzare le decisioni da prendere in consiglio comunale. 

Pizzarotti, per esempio, avrà sentito gli abitanti delle zone vicine all’aeroporto Cargo, quelli vicini al centro commerciale, così come i residenti del comitato ‘’ Che aria che tira in via Martinella’’? Questi ultimi lamentano alti livelli di inquinamento, con conseguenti problemi respiratori, nella propria zona a causa della presenza ‘’di mezzi di movimentazione di ghiaia, cemento e betonaggio e dal passaggio ininterrotto di mezzi leggeri e pesanti’’. Allo stesso modo, sarà stato ascoltato il ‘’comitato del casale’’ che esprime le proprie perplessità sulla costruzione di una cassa di espansione per il Baganza da 4.7 milioni di metri cubi? La Diga nel Baganza?

A nostro avviso, il sindaco sta mostrando scaltrezza politica,
non inesperienza, adattandosi al gioco della politica del promettere in campagna elettorale per poi ritirare tutto una volta al comando. Anche in questo caso il meccanismo non funziona se non si trova una spiegazione per aver ritrattato, e cosa non rappresenta una scusa più forte dell’impossibilità ad imporre le proprie decisioni quando queste vengono prese in altri luoghi (regione, stato etc..).

In questo caso servirebbe un po’ di coraggio, il coraggio di opporsi, almeno di provarci, il coraggio di attraversare i comitati, le assemblee di quartiere, le persone comuni che abitano questa città, per raccogliere pareri o almeno per dare una spiegazione.

In secondo luogo, vorremo che davvero al centro del progetto Parma ci fosse l’ambiente, la sostenibilità, vorremmo che non prevalesse sempre il gioco del profitto, la promessa di creare posti di lavoro, la mania di grandezza di alcuni, che già in passato ha dato prova di saper fare del male a Parma come niente altro. (...)

In questo processo il potere politico, nel caso specifico di Parma il sindaco e il partito di maggioranza in regione (PD), hanno un ruolo fondamentale all’interno dei centri direzionali e decisionali, concedendo l’utilizzo della città a chi detiene il potere economico in cambio di appoggio politico. In questo gioco delle parti come sempre a perderci è l’abitante, il cittadino, che si trova ad attraversare una città poco sostenibile e dove nelle priorità il valore d'uso è stato completamente sostituito dal valore di scambio."

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