martedì 21 novembre 2017

NO ALLA CHIUSURA DEI PUNTI NASCITA A BORGOTARO E IN EMILIA-ROMAGNA


Nel 2016 i punti nascita di Borgotaro (Parma), Castelnovo Monti (Reggio Emilia) e Pavullo (Modena) non hanno raggiunto il numero di 500 parti/anno, il parametro fissato come minimo per garantire gli standard richiesti per gestire un parto in sicurezza.


Mentre le ricerche psicosociali sono intente a sviluppare e addirittura a superare il concetto di benessere, le politiche del welfare continuano la loro folle corsa verso la cultura del malessere, tendendo sempre di più a ricondurre tutto ai numeri. 

Le lotte delle donne negli anni ’70 e ’80 avevano ottenuto eccellenti esperienze per la cura e la gestione di uno dei momenti più importanti nella vita di ogni persona, la nascita. L’atto del generare, il momento del parto, i primi respiri autonomi della neonata o del neonato, la cura della madre sono stati oggetto e soggetto di ricerca e sperimentazione. Tutto ciò ha riversato analoga riflessione ed elaborazione sui luoghi dove avviene il parto, portando innovazioni che mettevano in primo piano le esigenze delle persone rispetto alle prassi sanitarie: le tecniche di preparazione al parto, il parto in casa, così come quello in acqua, la presenza partecipe dell’altro genitore, l’attesa per il taglio del cordone ombelicale, l’importanza del primissimo allattamento. L’elenco prosegue ancora, ma tutto avvenne con una nuova e non scontata alleanza tra le donne e la sanità che ha portato alla definizione di un luogo, il punto nascita, e di un metodo, il piano del parto.


Era necessario ripercorrere questo processo per ribadire, con ferma e irremovibile convinzione, la nostra piena opposizione alle chiusure dei punti nascita dovute all’applicazione di statistiche e valutazioni quantitative. Si parla di un evento, la nascita, che riguarda le persone, tutte, e che in alcun modo deve essere privato di una logica qualitativa.
Rifondazione Comunista chiede alla regione Emilia-Romagna ed al Ministero della Salute la revoca immediata della chiusura dei punti nascita di Borgotaro, Castelnuovo, Pavullo, e si schiera a fianco delle donne e degli uomini che vengono privati oggi di questo indispensabile servizio o che rischiano di vedersene privati in futuro Per questo motivo Rifondazione Comunista si schiera con coloro che domani, 17 ottobre, manifesteranno davanti alla sede della Regione.


Partito della Rifondazione Comunista – Emilia-Romagna

Stefano Lugli – Segretario Rifondazione Comunista Emilia-Romagna
Mario Amadei – Segretario Federazione Prc Parma
Vito Albanese – Segretario Prc Reggio Emilia
Judith Pinnock – Segretaria Rifondazione Comunista - Federazione di Modena

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