sabato 25 novembre 2017

IL PRESIDENTE DEL PD DI PARMA HA TROVATO IL SUO NEMICO: SUSANNA CAMUSSO

Da poco eletto Presidente dell'Assemblea provinciale del PD di Parma e candidato sconfitto alla segreteria, Fabio Moroni ha individuato il primo nemico da combattere con ardore e determinazione. Nel suo mirino è finita la segretaria nazionale della CGIL, Susanna Camusso, per le sue critiche, per altro moderatissime, rivolte  alla decisione del Governo Gentiloni di mantenere la norma della odiatissima legge Fornero, secondo la quale più aumenta l'età media e più si allontana il diritto alla pensione.

Per l'esponente piddino, la Camusso rappresenterebbe niente meno che "quella parte della politica per la quale l'obiettivo non è il risultato finale, ma il "+ 1" nella trattativa". Anche se va ricordato che solo un anno fa la stessa Camusso sottoscrisse insieme a Cisl e Uil un accordo per promettere qualche decina di euro ai dipendenti pubblici, qualche giorno prima del referendum contro la Costituzione repubblicana del 4 dicembre 2016. A molti sembrò un immeritato regalo alla propaganda renziana per il sì. Tanto è vero che di quei pochi spiccioli i lavoratori pubblici non hanno visto ancora nemmeno l'ombra.
Perché la Camusso avrebbe l'ardire di criticare la politica pensionistica del Governo, che prosegue nella linea di tagliare il diritto alla pensione, per il presente e per il futuro, a chi lavora (e ancora di più a chi il lavoro ce l'ha precario o fatica a trovarlo)? Ma naturalmente perché questo deve essere funzionale "al suo collocamento politico". Si lascia intendere insomma che la Camusso potrebbe pensare a trovare in futuro una qualche collocazione in una lista politica, ma non in quella del partito di Moroni. 
Nel suo post l'esponente del PD non nomina mai la CGIL, ma la sola Camusso. Evidentemente per non offendere quei tanti funzionari del sindacato che sono ancora pienamente collaterali al partito di Governo e che un domani non disdegnerebbero di trovare il loro "collocamento politico" nello stesso PD, come tanti hanno già fatto. Ma in questo caso siamo certi che Moroni non avrebbe nulla da ridire.
Fra coloro che hanno espresso il loro caloroso "mi piace" all'attacco del PD di Parma alla leader della CGIL, troviamo in prima fila anche il deputato dem Giuseppe Romanini. Ma tant'è, ognuno ha da pensare al suo prossimo "collocamento politico".

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