mercoledì 22 novembre 2017

COME USCIRE DALLA TRAPPOLA DEL DEBITO CHE STRANGOLA GLI ENTI LOCALI

Gli enti locali e le comunità territoriali sono da tempo diventati uno dei luoghi fondamentali di precipitazione della crisi. L'insieme delle misure relative ai parametri del patto di stabilità interno e del pareggio di bilancio, le politiche applicate con la trappola del debito pubblico, i tagli previsti dalle diverse spending review hanno da tempo costretto con le spalle al muro gli enti locali, mettendo a repentaglio la loro storica funzione pubblica e sociale. 
Oggi i Comuni sono stati trasformati in luoghi di mera facilitazione dell'espansione degli interessi finanziari e immobiliari, finalizzati a mettere le mani sul patrimonio pubblico, sui servizi pubblici locali, sul territorio. Funzionale a questo nuovo ciclo di espropriazione è la progressiva sottrazione, formale e sostanziale, degli spazi di democrazia. 

Sindaci e amministratori sono dunque posti di fronte ad un bivio senza più zone d’ombra: devono decidere se essere solo gli ultimi esecutori di un processo di privatizzazione e tagli che dalle politiche economiche dell'UE discende verso i governi e scivola giù fino agli enti locali, o se riconoscersi come i primi rappresentanti degli abitanti di un determinato territorio e porsi in diretto contrasto con quei processi. 
Anche le comunità locali, i lavoratori pubblici ed i movimenti sociali sono chiamati ad un salto di qualità: mettere al centro della propria riflessione ed azione concreta il tema della riappropriazione sociale, provando a rendere più forti le singole vertenze aperte sui temi dei beni comuni e dei servizi pubblici locali, attraverso un approccio “sistemico” alla comunità locale, capace di mettere radicalmente in discussione la questione del debito locale, del patto di stabilità interno e il mantra del “i soldi non ci sono”.
Negli ultimi tempi in diverse città e realtà territoriali sono nate esperienze di indagine indipendente (audit) sul debito degli enti locali; sono realtà in divenire che, nella riappropriazione collettiva dei beni comuni e della ricchezza sociale prodotta, provano a immaginare un nuovo modello di comunità territoriale e di democrazia partecipativa.
E' venuto il momento di provare a socializzare queste esperienze, rafforzandole nel reciproco confronto e riconoscimento e iniziando a costruire una comune piattaforma di rivendicazioni territoriali che mettano al centro il ripudio del debito illegittimo, il contrasto al patto di stabilità e al pareggio di bilancio, la necessità di una nuova finanza locale pubblica e sociale, finalizzata alla riappropriazione collettiva dei beni comuni e della democrazia. 

Per questo proponiamo a tutte e tutti la costruzione di una giornata nazionale d'incontro da tenersi sabato 25 novembre a Parma. 

Una giornata di incontro e di confronto comune per dire a chiare lettere, e provare a praticare, che le nostre vite vengono prima del debito, i nostri diritti prima dei profitti e il “comune” prima della proprietà.

FUORI DALLA TRAPPOLA DEL DEBITO,

RIAPPROPRIAMOCI DELLA RICCHEZZA SOCIALE TERRITORIALE

25 novembre 2017 

ore 10,00/18,00
Circolo dipendenti sanità (Circolo Arci) in via Confalonieri, 20

PARMA

Programma della giornata: 

Ore 10-13: Tavola rotonda con interventi dalla Commissione di audit del debito del Comune di Parma, Decide Roma, Massa critica Napoli, la Piattaforma di auditoria del debito in Spagna 
Pausa pranzo 
Ore 14-16.30:  Gruppi di lavoro : 
1. Pratiche di audit sui territori
2. Piattaforma politica nazionale di audit 
Ore 16.45-17.30: 
Ritorno in plenaria. Discussione sulle proposte dei due gruppi di lavoro 
Note logistiche
Disporremo di una sala ampia, di un grande parcheggio, di uno spazio esterno con giardino, molto tranquillo.Pasto sui 7/8 euro a persona, bevande escluse, nella modalità del self-service.
Per ulteriori informazioni contattare 
Maria Ricciardi 3398097735 
Cristina Quintavalla 3270570209
Sabrina Michelotti 3489110437

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