domenica 25 novembre 2018

IL MESSAGGIO DI GRAMELLINI AI GIOVANI: OCCUPATEVI DEL "BLACK FRIDAY" E LASCIATE PERDERE LE "CAZZATE DI GIOVENTU'"

Silvia Romano rapita in Kenya
Gramellini è tornato sulla vicenda di Silvia Romano, scrivendo di aver ricevuto insulti e minacce dopo il suo primo pezzo pubblicato sul Corriere della Sera. Scrive che le reazioni nei suoi confronti sono "un pericolo che ci riguarda tutti. I social hanno instaurato la dittatura dell'impulso, che porta a linciare prima di sapere e sostituire la voglia di capire con quella di colpire. Si tratta di una minoranza esigua ma non trascurabile, perché determinata a usare uno strumento alla moda per condizionare, storpiandola, la realtà". 

E la cosa per di più clamorosa e assurda, conclude Gramellini, è che su Silvia Romano io e quelli che mi augurano la morte la pensiamo allo stesso modo, perché in realtà i vari odiatori seriali da social avrebbero preso in considerazione unicamente la prima parte della sua rubrica, "dove riconoscevo la logica di alcune argomentazioni contro la cooperante", ma non il seguito. 

Premetto che gli insulti, le minacce e gli auguri di morte - a Gramellini come a chiunque altro - sono modalità proprie di chi non ha argomenti o non sa argomentare o non ne ha voglia, e le ritengo modalità del cavolo. Sottolineo però che anche Silvia Romano è stata pesantemente insultata, eppure Gramellini non ha scritto in quel caso nessun predicozzo legato alla "dittatura dell'impulso", ma s'è messo a ricercarne "la logica di alcune argomentazioni" usate contro di lei.

Perché allora non s'è messo a cercare la logica che sta dietro anche alle reazioni nei suoi confronti, di Gramellini stesso intendo, con lo stesso spirito laico e liberale? Tutto il contrario, in questo caso, poiché Gramellini applica su di sé il seguente schema: chi mi insulta è perché non è d'accordo con me e strumentalizza deformando quanto ho detto; chi non è d'accordo con me mi insulta e strumentalizza deformando quanto ho detto. 

Non riconosce cioè nessuno spazio a chi non è d'accordo con lui senza insultare. Di più: chi insulta Gramellini rappresenta un pericolo più complessivo, perché è abituato a "condizionare, storpiandola, la realtà". Il che fa un po' ridere: condizioneranno più la realtà qualche centinaio di pirloni che scrivono commenti beceri su fb o uno che scrive tutti i giorni sulla prima pagina del Corriere e ha una trasmissione settimanale in prima serata sulla Rai? 

In ogni caso: io non la penso come Gramellini esattamente per quello che ha scritto: ovvero di non indignarsi troppo con Silvia Romano, invitando a considerare quanto ha fatto come una sorta di cazzata di gioventù. E chi non ha mai fatto una cazzata in gioventù? Ecco: io non sono d'accordo e dissento proprio su questo passaggio. 

Provare a cambiare il mondo, sacrificare un po' di sé per provare a farlo, esporsi, sottrarre il tempo alla carriera professionale e altre cose simili, sono aspetti che dovrebbero rendere Silvia Romano un esempio e non una ragazzina da compatire e da perdonare. E credo che chi rubrica tutto questo a appunto cazzata di gioventù sia un problema diverso ma non meno rilevante degli odiatori seriali da social.

Nando Mainardi

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