mercoledì 3 gennaio 2018

CORNOCCHIO: UN ALTRO COLPO A FAVORE DEL PARTITO UNICO DEL CEMENTO

Poco prima delle vacanze natalizie, il Consiglio comunale ha approvato una delibera, voluta dalla maggioranza di "Effetto Parma" che sostiene il sindaco Pizzarotti, che dà il via libera all'urbanizzazione di un'area attualmente non edificata di 9 mila metri quadri nella zona del Cornocchio sud. Oltre all'edificazione di nuovi edifici per appartamenti, è previsto anche l'ennesimo supermercato (fino a 1600 metri quadrati) per la vendita di alimentari e non solo, tra strada Baganzola e via Reggio.

Un intervento, secondo quanto si legge nella delibera di variante al Piano Operativo Comunale (POC) e al  Regolamento Urbanistico ed Edilizio (Rue), che dovrebbe favorire "il processo di ricucitura del tessuto adiacente la ferrovia con il quartiere San Domenico e riempie un vuoto urbano rimasto a lungo incompiuto".

Si tratta di un quartiere artigianale con qualche abitazione e isole di verde, abbastanza appartato rispetto ai flussi di traffico di via Baganzola e via Reggio.

La decisione sta sollevando diversi commenti critici. Il Partito della Rifondazione Comunista ha reso noto un comunicato nel quale si chiede dove sia finita "la promessa della giunta Pizzarotti di fermare il consumo di suolo e la cementificazione?" 

La delibera del Consiglio Comunale "cementifica spazi verdi nel Quartiere San Domenico, in zona Cornocchio, in modo del tutto immotivato. “Troppa tranquillità e troppo verde” hanno pensato i nuovi epigoni della Parma città cantiere," commenta ironicamente la decisione Rifondazione Comunista.  

"Ed ecco la ricetta in tre mosse: una strada di collegamento tra Via Reggio e Via Baganzola che costeggi il fiume Parma, nove edifici plurifamiliari, un supermercato di 1500 metri quadri. Si giustifica il tutto sostenendo la necessità di riempire un “vuoto urbano a lungo incompiuto”. Davvero le aree verdi sono da considerare un “vuoto urbano”? Non si poteva valorizzare in altro modo queste aree? 

Noi - scrivono da Via Solari - siamo convinti di sì. Così come sarebbe da valorizzare con una migliore pavimentazione e manutenzione il percorso ciclopedonale che corre sull’argine della Parma, al posto di un nuovo, insensato asse stradale. Questa nuova strada otterrebbe soltanto il risultato di inserire nella spirale del traffico  una fetta di territorio che attualmente ne è coinvolto solo marginalmente. 

Se sono necessari spazi 
commerciali, a poca distanza, su via Baganzola, esistono già edifici a destinazione commerciale, solo parzialmente utilizzati e si potrebbe valutare l’ipotesi di un percorso ciclopedonale per collegare il quartiere in alternativa all’uso dell’auto. Si possono valutare altre ipotesi per un piccolo commercio di vicinato.
Ma un supermercato di quelle dimensioni a chi si rivolge?  Non sicuramente al ristretto numero di abitanti della zona, tanto più se non si costruiscono nuove abitazioni, come consiglierebbe il semplice buon senso; basta guardarsi attorno per rendersi conto della grande quantità di alloggi abbandonati o sfitti, alcuni costruiti e mai abitati, e che andrebbero destinati a risolvere l’emergenza casa in città." 

Per il PRC, la decisione della Giunta Pizzarotti, "è un nuovo segnale che, insieme, ai progetti di estensione dell’aeroporto e del nuovo Mega Mall di Baganzola,   ci   parla   ancora   una  volta   di   un   progetto   di   città   ben   lontano  dall’arginare  fenomeni   di incontrollata espansione urbana e rivela un’idea di sviluppo del territorio pericolosa e fallimentare."

La polemica è sollevata anche dalla "Voce di Parma" che nel suo ultimo numero scrive della "scellerata politica del Comune nel nome del dio cemento". Il giornale tocca soprattutto un altro danno collaterale dell'apertura del nuovo supermercato, collegandolo ad altre scelte come il cosiddetto Mega Mall - mega mostro - di Baganzola: "I nuovi centri commerciali che daranno il colpo di grazia agli agonizzanti negozi del centro".

Insomma, la politica del Sindaco Pizzarotti, in attesa di decidere quale sarà il suo futuro politico, sembra sempre più uguale a quella delle vecchie Giunte comunali di Parma.

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