giovedì 21 dicembre 2017

LA LISTA "POTERE AL POPOLO": UN FRONTE CONTRO LA BARBARIE

Interviene Alessandro, delegato della Froneri
Nonostante lo spostamento di sede all'ultimo minuto dalla Corale Verdi all'Art Lab occupato di via Tanzi, c'è stata una significativa partecipazione alla prima assemblea pubblica di presentazione della nuova lista politica "Potere al Popolo".


Generazioni diverse ed esperienze politiche variegate si sono presentate insieme ad ascoltare la voce di Salvatore del centro sociale napoletano "Je so' pazzo" che con lucidità,
Salvatore, uno dei promotori
della lista "Potere al Popolo"
convinzione ed entusiasmo, ha spiegato le ragioni dell'iniziativa politica che si è finora concretizzata in due riuscitissime assemblee nazionali.

L'incontro è stato aperto dalla testimonianza di Alessandro, delegato della Froneri, lo stabilimento di gelati di proprietà della multinazionale collegata alla Nestlé, che ha deciso il licenziamento improvviso di 120 lavoratori. Un'esperienza che dimostra come i poteri economici, tanto più quelli che si muovono con spregiudicatezza tra le frontiere, grazie anche alle norme introdotte in Italia dal governo guidato dal PD  e alle politiche dell'Unione Europea, possano stracciare i diritti dei lavoratori.

Cancellazione dei diritti, precarietà, sfruttamento, razzismo, militarizzazione del territorio e della politica internazionale: tutto questo richiede ormai un vero e proprio "fronte contro la barbarie", ha sottolineato Salvatore.

Convincenti le sue risposte che hanno chiarito i dubbi e gli interrogativi esposti dal pubblico. Perché si è adottato un simbolo che vuole parlare in modo forte ai tanti disorientati e sfiduciati che si sono allontanati dalla politica, piuttosto che limitarsi ad adottare la simbologia di chi ha già un'identità politica ben precisa. Perché scegliere un nome che ad alcuni può sembrare retorico o che guarda al passato, quando invece vuole essere la riaffermazione, anche provocatoria, di quello di cui tanti si riempiono la bocca, ovvero la democrazia (il potere al popolo, appunto), quando in realtà operano ogni giorno per togliere agli oppressi il diritto di decidere della propria vita.

L'impresa sicuramente non è facile. Occorre mettere nel conto la censura dei grandi mezzi di informazione. Ma la riconquista di una rappresentanza, non mediata da politicanti e riciclati, portatrici di un messaggio forte e di un progetto che non finirà con le prossime elezioni, diventa ormai una necessità.

Il messaggio portato da Salvatore e largamente recepito dai presenti, è sicuramente un messaggio di speranza e di  ottimismo ragionato. Anche a Parma si comincerà a lavorare per fronteggiare tutte le scadenze concrete della campagna elettorale: formazione delle liste e raccolta delle firme, innanzitutto.






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