mercoledì 19 dicembre 2018

AEROPORTO CARGO A BAGANZOLA: CHIARIRNE I DANNI PER EVITARLO


di Giuliano Amadei

Legambiente, mantenendo l’impegno assunto nella precedente assemblea, ha presentato lunedì sera, 10 dicembre,   le osservazioni che saranno inviate al Ministero per l’Ambiente, in merito alla valutazione di impatto ambientale per il progetto di espansione e riconversione cargo presentato dalla SoGeA, la società che gestisce l‘aeroporto di Parma.

Un’analisi dettagliata, frutto di un ottimo lavoro collettivo e partecipato, mette in evidenza numerose e gravi criticità riguardanti la sicurezza per il centro abitato, le emissioni inquinanti, l’impatto acustico, la viabilità, il consumo di suolo e di conseguenza il rischio idraulico dovuto alla cementificazione di vaste aree, l’inaffidabilità e incompletezza del piano economico, la definizione di un bacino di utenza territoriale che non tiene conto di altri aeroporti che a breve distanza gravitano sulla stessa area, per cui è del tutto inattendibile l’ipotesi di portare a 2.130.000 i passeggeri annui che attualmente sono 192.000. Quest’ultimo dato è uno dei tanti possibili esempi che attestano l’improvvisazione e la superficialità con cui la SoGeA ha presentato il progetto e la relativa documentazione.

Attendiamo di conoscere su queste gravi problematiche sollevate una presa di posizione da parte del Comune che, in questa vicenda estremamente delicata, dovrebbe garantire massima trasparenza e svolgere il ruolo che gli compete a tutela del territorio. 
Come giustificare la disponibilità espressa dall’Amministrazione Comunale a sostenere il progetto cargo con interventi per 5 milioni di euro?


Si ripropone la questione dei finanziamenti che da decenni ormai il Comune elargisce per garantire la continuità di un aeroporto che per la quota maggioritaria è a carattere privato e i cui bilanci sono costantemente in perdita.

A questo proposito già nel 2005 Rifondazione Comunista affermava in un proprio documento e nei successivi programmi elettorali, fino alle ultime elezioni comunali del 2017, che “ a Parma l’aeroporto non  è una priorità tra i servizi che il Comune deve garantire ai propri cittadini e pertanto non deve più assorbire finanziamenti pubblici”.

Invece si tenta attualmente di risolvere i problemi di bilancio, di dare continuità ad un’impresa fallimentare, con una spregiudicata operazione che non solo comporta ulteriori finanziamenti pubblici (non dimentichiamo che ai 5 milioni da parte del Comune si aggiungerebbero 12 milioni da parte della Regione) ma compromette le condizioni di vita nel territorio circostante.

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